Oggi siamo andati a cercare una delle tracce più evidenti della loro
presenza, una strada, l'antica via Sacra.
Questa strada basolata portava fino alla cima del Monte Cavo, sulla cui
sommità sorgeva il grande tempio di Giove Laziale. In primavera questa veniva
percorsa per arrivare al tempio dove si offriva un sacrificio alla divinità.
Inoltre la strada era anche una sorta di via trionfale percorsa dai
generali vittoriosi quando ritornavano a casa e, mentre nei secoli il tempio è
diventato eremo, poi monastero, quindi albergo e ora centro di trasmissioni
radio televisive, la strada è rimasta praticamente la stessa.
Della Via Sacra non rimane molto, però l'ultimo tratto è ancora là, in
alcune parti ben conservato. Per raggiungerlo siamo partiti dai pressi del
ristorante La Foresta, dove ci sono un paio di sentieri che si inoltrano tra
gli alberi. Si potrebbe partire anche dai Campi di Annibale a Rocca di Papa.
Saliamo sempre di più. Ci troviamo in una zona molto coperta dagli alberi. Il basolato sembra non essere più quello di una volta, o meglio, le pietre lo sono, ma non più nella sua posizione originale. Probabilmente le piogge hanno causato qualche smottamento ed è più difficile salirci senza rischiare di scivolare, così rimaniamo sul terreno a lato e finalmente arriviamo al bivio della roccia a forma di gorilla.
Dal gorilla alla cima la strada è brevissima. La vista dei due laghi,
Nemi e Albano, ci aspetta e oggi dovrebbero vedersi chiaramente entrambi.
Purtroppo al piccolo spiazzo che sia affaccia sul panorama ci sono
troppe persone che si accalcano per farsi una selfie con i due laghi.
Attendiamo il nostro turno. Per ingannare il tempo saliamo ancora un pochino
per ritrovarci sotto le antenne. Attraversando un brevissimo tratto di zona
militare, a cui è vietato l'accesso, si arriva infatti ad un tunnel murato,
dove un tempo doveva esserci il tempio di Giove Laziale. Oltre non si può
andare. Torniamo sui nostri passi a vedere se la terrazza si è liberata.
Niente, i selfisti sono sempre lì...
Ci accomodiamo un momento sul bordo della strada basolata e mangiamo. Ora
che la salita è terminata, il freddo inizia a farsi sentire, anzi, ci assale.
Cerchiamo di fare il più in fretta possibile perché fa sempre più
freddo. Nonostante la temperatura rigida riusciamo a goderci comunque il
percorso. Arrivati a destinazione, siamo più che soddisfatti, soprattutto
perché abbiamo intravisto la possibilità di fare diversi altri trekking in
questa zona che merita moltissimo.
Nessun commento:
Posta un commento