lunedì 7 maggio 2018

Baraonda nella nebbia - La presentazione del libro a Locate di Triulzi

Una serata strana per me, che non sono affatto abituato a parlare in pubblico, e si sente...
Ogni volta che torno a Locate ho i minuti contati, ma come avevo programmato sono riuscito a vedere i famosi Tarocchi del Mantegna. Molto belli e particolari, oltreché del tutto singolari rispetto alle classiche carte che si conoscono e si usano oggi. Non dico altro perché ci sarebbe da scriverci un libro, anzi, in realtà l'ho già fatto (Il collezionista di Astri), per cui posso solo consigliare una visita alla biblioteca Ambrosiana di Milano.

Tornando alla presentazione del libro Baraonda nella nebbia del 3 Maggio, mi sono presentato alla sala del palazzo Trivulzio un po' titubante. L'apprensione per la serata si attenua un pochino quando scopro che la sala in cui si terrà la presentazione, altro non è che il vecchio bar dell'Acli. Ormai è completamente cambiato, ristrutturato e messo a nuovo quasi non sembra essere stato il luogo dove ho passato tanti pomeriggi e serate in compagnia dei miei amici. Il luogo mi è caro al punto che ne ho preso spunto per dipingerci sopra il bar Cassandra del mio ultimo libro Profeti nel pallone. Era dunque destino che vi tornassi, prima o poi.
Per tutto il giorno ho continuato a ricevere messaggi di gente che si scusava per l'impossibilità a partecipare. A dire il vero non mi aspettavo che tutta quella gente sarebbe venuta, anche considerando che sono diventato uno "straniero", abitando ormai a Roma da quasi tre anni, ma soprattutto ci sono sempre gli impegni fissi delle persone. Conoscendo come vanno certi eventi, avevo invitato mezzo mondo.
Comunque la cosa che veramente era di fondamentale importanza sembrava non mancasse: il presentatore. Nonostante fosse appena sbarcato da un viaggio intercontinentale da New York, Lorenzo si è presentato fresco come una rosa e pronto alla battaglia. Ebbene si, possiamo dire che, anche se non è un giornalista o uno scrittore, abbiamo fatto arrivare il presentatore da New York, mica bruscolini!
Giusto il tempo di sistemare il proiettore, litigare un pochino con il computer, salutare i newyorkesi Lorenzo e Claudia, Alice Ripa con cui scambio due parole, anche se non ricordo quasi niente per la tensione, e come per magia la gente comincia ad arrivare e lentamente come la nebbia prende posto.
Con mia grande meraviglia vedo gente che non conosco, ma anche molti amici, alcuni colleghi di lavoro e perfino qualche personaggio di Baraonda nella nebbia! Ebbene sì, tra il pubblico c'erano Lele e il Paramedico! Probabilmente questo è il vantaggio di chi come me riempie i suoi libri delle persone che hanno fatto parte della sua vita, arricchendola di bellissimi ricordi.
C'è anche il gruppo rock Oradaria che stanno andando alle prove, ma sono passati per farsi "autografare" le loro copie dei libri! Io lo faccio, ma mi trema la mano...
Poco dopo le 21 il vice sindaco Maurizio Dones dà il via alla presentazione di questo nuovo ciclo di "Dopo cena d'autore" e poi passa la parola ad Alice Ripa che mi presenta brevemente. 
Io già sono in panico ed annuisco ogni tanto, quindi tocca iniziare? 
Lorenzo sfodera un presentazione spettacolare che mi descrive per i miei mille interessi, soprattutto da nerd, come se fossero delle qualità e io arrossisco sempre più, cercando di mantenere un'espressione il più seria possibile. Al termine della sua introduzione scatta la sua prima domanda e quasi mi si spegne la luce. Tutto quello che mi ero preparato di dire diventa impalpabile e sfuggente nella mia testa, come se fosse veramente invasa dalla nebbia, rendendo illeggibili i cartelloni su cui mi ero scritto tutto. Prendo un bel respiro e cerco di immergermi nell'atmosfera, aprendomi, cercando di rispondere il più sinceramente possibile, domanda dopo domanda. La nebbia non andrà mai via per tutta la serata, in fin dei conti si parla spesso di lei, ma cerco di cavarmela meglio che posso.
Tra una domanda e l'altra leggo qualche pagina, per introdurre L'Oca di Trevi, per presentare Gino Baraonda e i suoi amici, per cercare di dare un idea dell'atmosfera del libro. Devo ammettere che mentre ero sul treno per venire a Milano e avevo preparato questi brevi estratti da leggere, la mia compagna Cassandra mi ha lanciato subito una bella profezia funesta: sono troppo lunghi!
Io ho accorciato qua e là, giusto per darle il contentino, ma alla fine aveva ragione lei, del resto è una profetessa. Erano effettivamente troppo lunghi. Mi serva di lezione per la prossima volta.
Dopo un'oretta intensa giungiamo al termine della serata e finalmente ho la possibilità di salutare e ringraziare con una stretta di mano chi è venuto ad assistere, fare qualche dedica, sempre con mano tremante dall'emozione, e sperando che non si sia annoiato troppo. Io no di certo.
Grazie a tutti, in special modo a Lorenzo Tricomi per la magnifica presentazione e il grande supporto, al vice Sindaco Maurizio Dones e Alice Ripa per la possibilità che mi hanno dato.
Spero di ripetere presto l'esperienza, davvero bella.