giovedì 22 marzo 2018

Baraonda nella Nebbia - 3 Maggio a Locate Triulzi

Baraonda a Locate!!!
Dovremmo avere la data: il 3 maggio sarò a Locate Triulzi per la presentazione del libro Baraonda nella nebbia!!!
Se non avete niente di meglio da fare, tenetevi liberi per quella sera, mi farebbe molto piacere potervi vedere e salutare parlando del libro.
Ora che ci penso, ma cosa dirò? Io di solito scrivo tanto e parlo poco😖... va be facciamo così, inizio a scrivere quello di cui parlerò, e poi speriamo bene 🤞
Appena avrò dettagli maggiori sulla serata vi aggiornerò, per ora segnatevi la data del 3 maggio!!!!

lunedì 12 marzo 2018

Roma Ostia 2018





Prima vera gara del 2018, primo vero test prima della maratona, ma non sono arrivato primo, come ogni volta mi chiede la gente vedendo la medaglia che indosso  oggi in ufficio, e forse anche domani.

È stata una bellissima gara che grazie alla scuola serale del G6, da cui ho ancora molto da imparare, mi ha permesso di abbassare il mio personale di ben quattro minuti 1:38:18!

Per me è un risultato che ha quasi dell’incredibile.

Arrivo al Palasport un po’ titubante. Sono venuto senza il gruppo alla partenza, ho bisogno di concentrarmi e accompagnato dalla sola Cassandra mi sento tranquillo, sereno e soprattutto nel posto giusto. Sono molto più calmo rispetto agli ultimi pre-gara che ho fatto, quando l'orologio trillava ogni venti secondi per i battiti troppo alti.

Provo a scaldarmi un pochino e subito capisco che non so come vestirmi. Difatti sbaglierò. Incontro Romolo che corricchia, ma lui sta nella griglia più avanti e così lo saluto.

Partono i Top runner! Anche il G6 sta là, appena dietro. Con calma mi dirigo alla griglia, saluto Cassandra e vado.

Avevo deciso di impostare la gara sul ritmo della mia prossima maratona, 4'50", ma la discesa e l'eccitazione dell'inizio mi fanno andare un pochino più veloce. Alla grande chiesa dell'Eur intravedo Flavio che poco a poco raggiungo. Mentre lo saluto già muoio di caldo, così accelero per poi rallentare e iniziare lo spogliarello.

Ora sì che respiro.

Sul grande rettilineo che porta alla Colombo raggiungo e saluto anche Michele.

Ma quanto sto andando forte?

Tutta immaginazione, ci pensa Marco a farmi tornare coi piedi per terra, raggiungendomi e seminandomi.

Continuo in solitaria salendo sulla Colombo e il mio ritmo non accenna ancora a scendere, sto tra i 4'30" e i 4'40". Sarà un'impressione ma mi sembra tutta in discesa. Sarà per questo che vado così forte?

Inizia a scendere qualche goccia, ma poca roba in confronto a quello che ho passato a Firenze. Il problema sarà quando arriveremo a pochi chilometri da Ostia: è prevista una bella tramontana.

Continuo spedito e incappo in un runner vegano che zampetta a piedi nudi! Va bene la dieta, ma le scarpe? Certo che si risparmia un sacco eh, ma che centra?

Mi affianco e cerco di intavolare un dibattito, ma la velocità e la famosa salita del camping consentono solo uno scambio parziale.

-Vegan?

-Scelta.

-Io vegetariano.

-Bravo.

-Scarpe?

-Sgr cof

-hehe! Argh eff

-blugg der!

Dopo gli ultimi grugniti incomprensibili intravedo la fine della salita e inizio a scogliere le briglie dei cavalli salutandolo.

Sono di Milano, è la mia seconda Roma Ostia, e mi sono fatto fregare dalla falsa prospettiva. La salita non è finita.

Continuo a superare gente senza problemi mantenendo alto lo sforzo, non quello di Balle spaziali, forse anche di più. Quando guardo l'orologio però mi accorgo che sto andando solo a 5'.

Va be', finirà 'sta cavolo di salita.

Me ne accorgo solo pochi minuti più tardi, quando la velocità inizia a salire rapidamente e mi lascio alle spalle i palloncini dell'ora e 40.

Ma che davero davero?

Ok, niente panico, siamo solo a metà.

La discesa, che bella invenzione.

Viaggio a 4'10", infischiandomene della coscienza che cerca di frenarmi evocando immagini in sequenza di una rovinosa caduta, di uno stiramento e di un collasso cardiovascolare.

L'orizzonte mi chiama, laggiù in fondo c'è quel sogno chiamato traguardo, quella linea immaginaria da tagliare prima del mio fantasma del passato, che fino a ieri era più veloce. Fino a ieri.

Un runner invita il pecoraro che, appoggiato al suo bastone, si gode la gara sul bordo della strada.

-Daje! Vieni a core!

-Eh, come faccio? - lui ride e indica il gregge -C'ho le pecore!

A tre o quattro chilometri dall'arrivo incontro anche Andrea che si è fermato un attimo a camminare.

Aspetto fino a che gli sono a tiro e poi gli sparo un grande "Daje!!!"

Lui si gira con la faccia dolorante per i crampi.

E mo che glie dico?

Imbarazzato lo lascio indietro e continuo.

Manca poco ma la mia velocità è calata molto. Dietro di me sento già la truppa dei palloncini.

Inizia la salita finale ed io cerco tra il pubblico Cassandra.

Trovo invece Mauro che, sorpreso, quando mi vede fa un casino tale da coprire il megafono dello speaker!

Ora sto andando veloce, manca poco, ma sento che il fiato è al limite.

Dall'altra parte del rettilineo finale vedo Marco che mi precede, quando arrivo alla curva sono quasi stremato.

Senza più energie stringo i denti e chiudo gli occhi per un attimo.

Quando li riapro vedo in lontananza il tabellone con i tre tempi.

Il mio è sull'1:38!!!

Quasi non ci credo, ma gli ultimi cento metri sono tosti da mantenere a quel ritmo.

Quando taglio il traguardo poi vedo Cassandra dietro le transenne e corro subito da lei commosso per la mia piccola impresa.

E adesso?

Come diceva Muttley: Medaglia! Medaglia! Medaglia!

venerdì 9 marzo 2018

Studiare o correre?

Sto studiando. Non mi è mai piaciuto studiare, per lo meno le materie scolastiche, storia a parte. Invece ora che sto facendo un po' di ricerche per il libro, leggendo qua e là, studiando qualche cosa che mi interessa, devo ammettere che mi piace. Sarò arrivato un po' troppo tardi alla cosiddetta maturità?
Fatto sta che il mio lavoro procede bene, a volte più lentamente, a volte più spedito. Non so come e quando riuscirò a trovare il cuore di questa storia, ma sono sempre più fiducioso e non vedo l'ora di scoprirlo.
Il momento è emozionante, ma conoscendomi so che nonostante l'entusiasmo sarebbe meglio rallentare, altrimenti rischio di fare un disastro.
Per fortuna la maratona di Milano si avvicina, ormai manca solo un mese. Gli allenamenti, belli tosti per un vecchietto come me, mi terranno molto impegnato. A volte però, durante le ore che passo a calpestare l'asfalto e lo sterrato romano, mi rendo conto di avere un sacco di tempo per pensare, viaggiare con la mente, riflettere, capire, creare. Potessi scrivere i miei pensieri mentre corro, sarebbe bellissimo, nonché utilissimo e molto divertente.
Domenica c'è pure la Roma - Ostia, speriamo bene. Magari mi viene in mente qualche altro capitolo o personaggio