A cosa si può pensare sentendo la parola Africa?
A come atrocità! Doppia T... Ah no quella era un'altra cosa.
La prima cosa che mi viene in mente è che non ci sono mai stato veramente. L'unica volta che vi misi piede fu sull'isoletta di Djerba, per qualche giorno e ben rinchiuso in un villaggio. Praticamente non ho visto niente.
Pensandoci questa è una mia mancanza davvero grande, praticamente impossibile da colmare tutta in una volta, ma forse nemmeno in una vita intera.
Fino ad oggi quando pensavo all'Africa immaginavo Bud Spencer e Terence Hill che scorrazzano in mezzo agli ippopotami. Oppure il deserto del Sahara nelle sue mille rappresentazioni cinematografiche, a partire dalle prime scene di Guerre stellari.
Pensavo anche agli immigrati che ho conosciuto durante il servizio civile, tutti molto diversi tra loro, a testimoniare l'immensità dell'antico continente.
E' grande l'Africa e noi ne vedremo solo un piccolissimo pezzettino, ma proprio piccolo. Nonostante ciò percorreremo, solo in auto, circa 5500 chilometri. Mai fatti tutti questi chilometri in una volta. Solo in Islanda, durante le due settimane trascorse, ne facemmo poco più di 3000, ma almeno non faceva caldo, e le strade erano decenti. Oddio, non sempre, ma temo che fra pochi giorni rimpiangerò anche le peggiori strade islandesi.
Senza ombra di dubbio rimpiangerò anche le pessime strade romane, il che è tutto dire.
Spero che i leoni e i leopardi non avranno troppa fame e mi giudicheranno secco ed insapore durante le lunghe notti che passeremo in tenda in mezzo alla savana. Saremo protetti solo da un paio di sottili strati di tessuto sintetico ed il sacco a pelo. Un pò come gli astronauti che galleggiano nello spazio in una lattina sottile sottile. Per lo meno loro se devono fare pipi durante la notte non devono uscire nello spazio correndo il rischio di venire rincorsi da dei micioni dal dolce peso di 190 chili...
Sole, deserto, deserto e ancora deserto. Anche se nell'emisfero australe ora è inverno, o quasi, di giorno sfioreremo i trenta gradi.
Insomma le probabilità che si torni molto più stanchi di prima di partire sono elevatissime, ma questo non mi spaventa. Non so ancora cosa mi spaventa veramente del viaggio, forse solo me stesso e a come reagirò, come mi comporterò, come verrò servito nella ciotola del Leone: alla tartara o flambè? Se posso scegliere preferirei una leggera marinatura.
Ho detto tutto? No, solo le prime cose negative che mi venivano in mente. Per tutto il resto, spero positivo, cercherò di riportare fedelmente quello che succederà.
Sempre che riesca a tornare anche stavolta per farlo.