mercoledì 8 febbraio 2017

LUCUS FERONIAE ED IL PARCO DEI MOSTRI




Invece di continuare l'esplorazione della città eterna oggi proviamo a fare qualcosa di diverso.
Saltiamo in auto per dirigerci dalle parti della provincia di Viterbo, ma prima, un pò straniti per la mancanza di traffico sul sacro GRA, ci fermiamo per una tappa intermedia. A Capena, sull'antica via Tiberina, c'è un interessantissimo sito archeologico: la città di Lucus Feroniae. Anche se quello che è emerso oggi dagli scavi sono i resti di una città romana, pare che prima fosse abitata da Etruschi e poi Sabini.

Oltre al museo, molto bello anche se sconosciuto, forse perché nuovissimo, si può camminare su ciò che è stato riportato alla luce: strade basolate che portano al Foro, alle terme, ai templi ed all'anfiteatro.
Affacciate sul foro dovevano esserci diverse botteghe o locande dove ancora oggi si possono ammirare mosaici colorati molto belli e ben conservati.
La città, che fu saccheggiata da Annibale durante la sua campagna militare, divenne poi colonia indipendente dei veterani di Augusto.

Ci sarebbe da visitare anche la famosa villa dei Volusii, ma il ponte pedonale per raggiungerla è in fase di restauro. Pare riaprirà fra qualche mese, così dobbiamo proseguire per Bomarzo. In questa località c'è un posto sperduto nei boschi dove gli Orsini si sono divertiti a creare qualcosa di unico per la loro epoca. Da ciclopici massi di cui il giardino della loro villa di campagna era ricchissimo, hanno ricavato gigantesche sculture, facendole così diventare ornamento e attrazione per i loro momenti di ozio e festa.

Io e Cassandra ne abbiamo contate più di trenta e, nonostante fino al secolo scorso fossero state abbandonate alla foresta che si era riappropriata dello spazio tolto, dopo gli anni di restauro oggi sono ancora in buone condizioni e una visita vale il prezzo del biglietto.

È il parco di divertimenti del '500, ma alcune strutture, come la casa inclinata o il ninfeo e il teatro, sono belle e interessanti. Anche le sculture continuano a conservare un certo fascino e alcune come l'elefante o il drago o la grande bocca riescono ancora a suggestionare non poco.
Ce la prendiamo comoda io e Cassandra, a metà dell'esplorazione ci fermiamo nei pressi della casa inclinata a pranzare con il nostro panino e poi ripartiamo alla ricerca dei mostri che ci mancano.

Alla fine del giro risaliamo sulla cima della collina dove sorge il borgo e la villa degli Orsini, dominatrice incontrastata della vallata.

Visitandola scopriamo che oltre al parco dei mostri nella zona ci sarebbero diverse altre cose da vedere: pare infatti che questi boschi e colline siano state abitati, in remoti tempi passati prima di romani ed etruschi, da sconosciute civiltà che hanno lasciato alcune significative testimonianze come l'utilizzo dei grandi massimi come colombari. 
Esistono ancora città scavate nella roccia e perfino una strana piramide cerimoniale.
Già solo a Roma c'è così tanto da vedere che a volte ci si scorda quanto si nasconde nei sui dintorni, difatti ogni volta che ci è capitato di "sconfinare" non siamo mai rimasti delusi, tanto che ci toccherà sconfinare ancora qualche altra volta.