Ormai
non so quante volte ho citato il detto "quello che non hanno fatto i
barbari lo hanno fatto i Barberini ".
Oggi in occasione
dell'apertura dei musei nazionali gratis, andiamo a visitare proprio la casa di
questa importante famiglia che fece la storia della Roma rinascimentale.
Recentemente uno degli eredi ancora in vita ha dichiarato che la sua famiglia
ha si distrutto imponenti pezzi della Roma antica, rivendicando che grazie ad
essi si è potuta costruire la Roma che ancora oggi vediamo, ammiriamo e
visitiamo.
Vero, oggi vediamo una Roma
sempre bella e ammirata, ma mi sarebbe piaciuto vedere come la vecchia città
oggi, se l'impero non fosse caduto, o anche se solo non si fosse cannibalizzato
tutto il materiale pregiato, solo perché era a portata di mano. Comunque il mio
è un discorso inutile, oggi siamo qui per ammirare le opere che arricchiscono
questo grande palazzo.
Dopo tanto tempo torniamo a
fare i turisti fai da te, quindi non avremo la guida. Ci sta dai, è anche bello
girovagare per le sale in totale libertà.
Le opere da vedere sono tante
ma senza dubbio spiccano la Fornarina di Raffaello e il Giuditta e Oloferne di
Caravaggio.
Non sapevo che in questo
palazzo fossero custodite queste opere, ma comunque è stata una piacevolissima
sorpresa. Ciò che principalmente mi aveva attirato qui era la possibilità di
vedere la famosa scala del Borromini e Bernini. Purtroppo i Barberini ne hanno combinata
un'altra: oggi l'area della scala non è visitabile. Va bene lo stesso, ci sarà
un'altra occasione per vederla. Non me la prendo perché sono contento.
Ultimamente ho ripreso a correre bene e ho fatto anche due gare, una più bella
dell'altra. La prima è l'Appia Run, dove ho corso 13 chilometri tra Appia
antica e parco della Caffarella in un ora e sei minuti. Quando sono arrivato
allo stadio delle terme di Caracalla non ci volevo credere di aver corso così.
Sarà stato il contesto storico, la cornice da maratona olimpica del '60, ma è
stato fantastico. Qualche settimana più tardi ho corso la gara di Ostia antica,
passando attraverso gli scavi del sito archeologico, indescrivibilmente bello,
per proseguire poi nei campi della campagna romana. Sembrava di essere tornato
nelle mie campagne del milanese e pavese. Fatto sta che anche qui sono andato
velocissimo, per i miei bassi standard eh. 48 minuti. E ho detto tutto.
La cosa mi fa ben sperare per
la maratona di Firenze.
Speriamo di arrivarci sani
più che altro.