mercoledì 1 giugno 2016

PERU’N PUGNO DI BOLIVIANOS



Anche quest'anno la maledizione del primo viaggio ha colpito inesorabilmente. Le destinazioni possibili potevano essere tante, avendo tre settimane a giugno. Ci si poteva sbizzarrire sulle mete che meriterebbero un viaggio approfondito: Stati uniti, sud America, Giappone, Cina, Australia, Nuova Zelanda ecc... Dopo attenta analisi si arriva alla conclusione di scegliere come destinazione gli Stati uniti ed i suoi incredibili parchi naturali.

Cassandra però non sembra convintissima. Come profetessa delle Trite Cariatidi in questi casi le scappa sempre qualche profezia funesta e, anche se non si è pronunciata apertamente, le si leggeva in volto che stava covando qualcosa.

Fatto sta che il viaggio con Avventure sembra non partire, e ci siamo trovati a dover riprogettare tutto. Tento in extremis di organizzare lo stesso viaggio, ma per conto nostro. E’ così che le funeste profezie iniziano a cadere come fiocchi di neve avvelenata:

la tua carta di credito non funzionerà!

Il bacomat ti verrà clonato, ritirato al primo prelievo e poi tritato davanti ai tuoi occhi!

Bucherai due pneumatici nella valle della morte!

Il sole sorgerà a Ovest e tramonterà a Est!  

Verrai assalito dagli indiani e perderai lo scalpo!

Dovrai prendere la metro a Roma ogni giorno!

Tu donna lavorerai con sudore! Tu uomo partorirai con dolore!

Dopo l’ultima profezia, memore dei dolori tipo parto del calcoli renali, desisto.

Ci buttiamo all'ora su altri viaggi di Avventure: gli unici due con qualche possibilità di partenza sembrano essere Giappone e Camino Real.

Sono due mete che mi piacerebbe vedere, ma il Giappone ha un solo iscritto e quindi meno probabilità di partenza, per cui propendo per il Sud America. Cassandra invece vorrebbe andare in Cina, ma sceglie il Giappone. Assieme a noi però si aggrega una conoscenza di Turkolenta memoria, Andrea detto il Sultano, alias il Sultannammet di Morena, che aveva fatto con noi il viaggio in Turchia.

Con la sua partecipazione la scelta cade sul viaggio in Perù, Bolivia e forse anche Cile.

Daje!

Ok la scelta è fatta, ma solo ora mi viene un dubbio: e adesso cosa mi mangio? Spero di trovare qualcosa in un paese sud americano di cui conosco solo i siti archeologici.

Leggendo qualcosa qua e là, sembra che i vegani siano stati avvistati molto raramente sul suolo peruviano.


In teoria è la zona della Quinoa, la pianta erbacea proteica. In sud America c’è anche il mais blu, oltre alle altre varietà. Sono diffuse anche le zuppe eh, ma io e Cassandra cerchiamo di giocare d’anticipo. Pure stavolta ci portiamo un minimo di razioni di emergenza.

Eh se le finissimo?

Allora potrebbe essere l’occasione per mettersi a dieta, anche perché da quando sono venuto a vivere a Roma ho messo su qualche chilo.

Il viaggio si presenta impegnativo, forse il più impegnativo fatto fin ora. L’altitudine, il cibo, il fuso orario, le levatacce, il volo lunghissimo, i compagni di viaggio (fino ad ora ci è sempre andata benissimo) e chissà quante altre cose.

Inutile starci a pensare troppo, inutile preoccuparsi. Forse questi dubbi mi assalgono solo perché gli ultimi mesi sono stati così belli, tranquilli e sereni che ho paura che prima o poi qualcosa possa andare storto.

Ormai è andata e come si dice a Roma: Sticazzi! (chissenefrega)

Domani partiamo, non pensiamoci troppo, tanto non cambierebbe nulla. L’unica cosa che possiamo fare credo che sia sedersi comodi e gustarsi il viaggio, qualunque esso sia.