Anche quest'anno la maledizione del
primo viaggio ha colpito inesorabilmente. Le destinazioni possibili potevano
essere tante, avendo tre settimane a giugno. Ci si poteva sbizzarrire sulle
mete che meriterebbero un viaggio approfondito: Stati uniti, sud America,
Giappone, Cina, Australia, Nuova Zelanda ecc... Dopo attenta analisi si
arriva alla conclusione di scegliere come destinazione gli Stati uniti ed i
suoi incredibili parchi naturali.
Cassandra però non sembra
convintissima. Come profetessa delle Trite Cariatidi in questi casi le scappa
sempre qualche profezia funesta e, anche se non si è pronunciata apertamente,
le si leggeva in volto che stava covando qualcosa.
Fatto sta che il viaggio con
Avventure sembra non partire, e ci siamo trovati a dover riprogettare tutto.
Tento in extremis di organizzare lo stesso viaggio, ma per conto nostro. E’
così che le funeste profezie iniziano a cadere come fiocchi di neve
avvelenata:
la tua carta di credito non
funzionerà!
Il bacomat ti verrà clonato, ritirato
al primo prelievo e poi tritato davanti ai tuoi occhi!
Bucherai due pneumatici nella valle
della morte!
Il sole sorgerà a Ovest e tramonterà
a Est!
Verrai assalito dagli indiani e
perderai lo scalpo!
Dovrai prendere la metro a Roma ogni
giorno!
Tu donna lavorerai con sudore! Tu uomo
partorirai con dolore!
Dopo l’ultima profezia, memore dei
dolori tipo parto del calcoli renali, desisto.
Ci buttiamo all'ora su altri viaggi
di Avventure: gli unici due con qualche possibilità di partenza sembrano essere
Giappone e Camino Real.
Sono due mete che mi piacerebbe
vedere, ma il Giappone ha un solo iscritto e quindi meno probabilità di
partenza, per cui propendo per il Sud America. Cassandra invece vorrebbe andare
in Cina, ma sceglie il Giappone. Assieme a noi però si aggrega una conoscenza
di Turkolenta memoria, Andrea detto il Sultano, alias il Sultannammet di Morena,
che aveva fatto con noi il viaggio in Turchia.
Con la sua partecipazione la scelta
cade sul viaggio in Perù, Bolivia e forse anche Cile.
Daje!
Ok la scelta è fatta,
ma solo ora mi viene un dubbio: e adesso cosa mi mangio? Spero di trovare
qualcosa in un paese sud americano di cui conosco solo i siti archeologici.
Leggendo qualcosa qua
e là, sembra che i vegani siano stati avvistati molto raramente sul suolo
peruviano.
In teoria è la zona
della Quinoa, la pianta erbacea proteica. In sud America c’è anche il mais blu,
oltre alle altre varietà. Sono diffuse anche le zuppe eh, ma io e Cassandra
cerchiamo di giocare d’anticipo. Pure stavolta ci portiamo un minimo di razioni
di emergenza.
Eh se le finissimo?
Allora potrebbe essere
l’occasione per mettersi a dieta, anche perché da quando sono venuto a vivere a
Roma ho messo su qualche chilo.
Il viaggio si presenta
impegnativo, forse il più impegnativo fatto fin ora. L’altitudine, il cibo, il
fuso orario, le levatacce, il volo lunghissimo, i compagni di viaggio (fino ad
ora ci è sempre andata benissimo) e chissà quante altre cose.
Inutile starci a
pensare troppo, inutile preoccuparsi. Forse questi dubbi mi assalgono solo
perché gli ultimi mesi sono stati così belli, tranquilli e sereni che ho paura che
prima o poi qualcosa possa andare storto.
Ormai è andata e come
si dice a Roma: Sticazzi! (chissenefrega)
Domani partiamo, non
pensiamoci troppo, tanto non cambierebbe nulla. L’unica cosa che possiamo fare credo
che sia sedersi comodi e gustarsi il viaggio, qualunque esso sia.