Dopo qualche ora di sonno, giusto qualcosina, alle sette
mi alzo ed esco in perlustrazione. A novembre ho la maratona e oggi devo
correre, ma prima è necessario trovare un posto dove poterlo fare.
Siamo in centro e dall’Italia con Google Maps avevo già
adocchiato un parco ed un paio di colline verdi. È ancora buio e in giro c'è
poca gente, ma la prima collina è chiusa da un cancello. Meno male, era
piuttosto ripida.
Proseguo verso il fiume e in pochi minuti sono in un
parco ben curato che costeggia una grande strada molto lunga. Sì! Può! Fare!!
Immerso nel verde corro tra le luci dei lampioni della
città che piano piano si spengono svegliando la gente. È l'alba e ora vedo bene
sullo sfondo del parco delle grandi montagne innevate. La cordigliera è proprio
dietro l'angolo.
Il parco è tranquillo, pochissimi runner, ma anche
pochissima gente. I soliti cani sono ancora addormentati, per cui non mi
disturbano e riesco ad allenarmi senza problemi. Per quando tornerò dall'isola
di Pasqua avrò un bel posto dove correre. La preparazione per la maratona di
Firenze non è in pericolo.
Finito l’allenamento torno a casa per fare colazione ed
uscire in esplorazione con Cassandra.
Iniziamo a girovagare attorno all’hotel, seguiamo una
spirale immaginaria fino ad incrociare le vie dello shopping e quindi il
centro: Plaza de Armas.
Visitiamo la cattedrale, grande e ricca di immagini dei nostri
santi, quindi usciamo e ci imbattiamo nel museo di arte pre-colombiana. Abbiamo
due ore, poi torneremo in hotel per incontrare il resto del gruppo che dovrebbe
arrivare a momenti.
Due ore non ci basteranno. Il museo non è grandissimo, ma
ricchissimo di reperti che vanno dal Messico al Cile, tutti eccezionali.
Quando usciamo ce ne manca ancora più della metà da
vedere.
Al rientro saliamo in camera e troviamo il padrone di
casa che vuole essere pagato per una notte in più. Provo a capire se si può fare
qualcosa, ma anche con l’intervento di Pier, giunto in nostro soccorso, non c’è
niente da fare. Tecnicamente la mia camera sarebbe stata disponibile dalle 14
del pomeriggio, mentre noi ci siamo entrati alle 2 di notte. Va be',
effettivamente è stato meglio così, altrimenti avremmo dovuto attendere per ben
12 ore in reception dopo un intero giorno di viaggio.
Fatta conoscenza con le genovesi Giuliana e Norina,
usciamo ancora a vedere la città. Più o meno facciamo lo stesso giro della
mattina. Giunti però al mercato del pesce, io e Cassandra li salutiamo e
andiamo finire la visita del museo per non perdere il biglietto già acquistato.
Bello, ne valeva la pena ritornarci.
In serata si esce ancora, direzione il Barrio al di là
del fiume, dove ci sono molti locali della movida. Io e Cassandra per evitare
le solite sorprese culinarie mangiamo in camera e poi usciamo con gli altri.
Giunti al Barrio sembra di stare in un quartiere di Roma, tipo Pigneto,
Testaccio o Garbatella. Ci sono locali ovunque, tutti pieni di gente
tranquillissima. Una zona carina e vivibilissima, forse meglio dei quartieri di
Roma, per lo meno non ci sono macchine parcheggiate ovunque.
Giusto il
tempo di vedere qualche negozietto e si è già fatto tardi. Per fortuna gli
altri hanno consumato la cena rapidamente così possiamo incamminarci verso
casa. Domani ci si alza presto: si vola a Rapa Nui.
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