sabato 27 ottobre 2018

Giorno 1 - Santiago del Cile


Dopo qualche ora di sonno, giusto qualcosina, alle sette mi alzo ed esco in perlustrazione. A novembre ho la maratona e oggi devo correre, ma prima è necessario trovare un posto dove poterlo fare.

Siamo in centro e dall’Italia con Google Maps avevo già adocchiato un parco ed un paio di colline verdi. È ancora buio e in giro c'è poca gente, ma la prima collina è chiusa da un cancello. Meno male, era piuttosto ripida.

Proseguo verso il fiume e in pochi minuti sono in un parco ben curato che costeggia una grande strada molto lunga. Sì! Può! Fare!!

Immerso nel verde corro tra le luci dei lampioni della città che piano piano si spengono svegliando la gente. È l'alba e ora vedo bene sullo sfondo del parco delle grandi montagne innevate. La cordigliera è proprio dietro l'angolo.

Il parco è tranquillo, pochissimi runner, ma anche pochissima gente. I soliti cani sono ancora addormentati, per cui non mi disturbano e riesco ad allenarmi senza problemi. Per quando tornerò dall'isola di Pasqua avrò un bel posto dove correre. La preparazione per la maratona di Firenze non è in pericolo.




Finito l’allenamento torno a casa per fare colazione ed uscire in esplorazione con Cassandra.

Iniziamo a girovagare attorno all’hotel, seguiamo una spirale immaginaria fino ad incrociare le vie dello shopping e quindi il centro: Plaza de Armas.

Visitiamo la cattedrale, grande e ricca di immagini dei nostri santi, quindi usciamo e ci imbattiamo nel museo di arte pre-colombiana. Abbiamo due ore, poi torneremo in hotel per incontrare il resto del gruppo che dovrebbe arrivare a momenti.




Due ore non ci basteranno. Il museo non è grandissimo, ma ricchissimo di reperti che vanno dal Messico al Cile, tutti eccezionali.

Quando usciamo ce ne manca ancora più della metà da vedere.

Al rientro saliamo in camera e troviamo il padrone di casa che vuole essere pagato per una notte in più. Provo a capire se si può fare qualcosa, ma anche con l’intervento di Pier, giunto in nostro soccorso, non c’è niente da fare. Tecnicamente la mia camera sarebbe stata disponibile dalle 14 del pomeriggio, mentre noi ci siamo entrati alle 2 di notte. Va be', effettivamente è stato meglio così, altrimenti avremmo dovuto attendere per ben 12 ore in reception dopo un intero giorno di viaggio.

Fatta conoscenza con le genovesi Giuliana e Norina, usciamo ancora a vedere la città. Più o meno facciamo lo stesso giro della mattina. Giunti però al mercato del pesce, io e Cassandra li salutiamo e andiamo finire la visita del museo per non perdere il biglietto già acquistato.

Bello, ne valeva la pena ritornarci.

In serata si esce ancora, direzione il Barrio al di là del fiume, dove ci sono molti locali della movida. Io e Cassandra per evitare le solite sorprese culinarie mangiamo in camera e poi usciamo con gli altri. Giunti al Barrio sembra di stare in un quartiere di Roma, tipo Pigneto, Testaccio o Garbatella. Ci sono locali ovunque, tutti pieni di gente tranquillissima. Una zona carina e vivibilissima, forse meglio dei quartieri di Roma, per lo meno non ci sono macchine parcheggiate ovunque.
Giusto il tempo di vedere qualche negozietto e si è già fatto tardi. Per fortuna gli altri hanno consumato la cena rapidamente così possiamo incamminarci verso casa. Domani ci si alza presto: si vola a Rapa Nui.

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