Dopo
aver concluso la visita all'insulae dell'ara coeli, dovendo poi
andare ad un'altra nel pomeriggio, io e Cassandra decidiamo di andare
a mangiare al ghetto ebraico.
Il
quartiere è piccolo, si gira molto in fretta, c'è poi una grande
via che lo attraversa su cui si affacciano molti ristoranti. È da
molto tempo che voglio assaggiare i famosi carciofi alla giudìa,
così li esploriamo un po' tutti in cerca di un menù adatto ai
nostri gusti vegetariani. Volendo ci sarebbero perfino dei fast food
kosher.
Troviamo
un ristorantino tranquillo e carino dove prendiamo i carciofi alla
giudìa, cicoria ripassata e i falafel con l'hummus. Concludiamo con
Tonnarelli ai carciofi. Tutto buono, soprattutto i carciofi che mi
aspettavo molto più pesanti essendo fritti.
Usciamo
ed abbiamo giusto il tempo di infilarci in una porticina da cui a
qualunque ora spunta sempre una fila di gente.
Incuriositi
ci fermiamo, anche per procurarci la merenda da mangiare più tardi.
All'interno ci sono due signore che raccolgono manate di dolci da
delle teglie. Prendiamo due pezzi di quelli che sembrano pane con
l'uvetta. In realtà non è così.
È
la cosa più buona che abbia mai mangiato. Tra l'altro vegana perché
fatta solo con farina, zucchero, uvetta, mandorle, e canditi. Dopo
averla assaggiata, ancora calda, non capisco più niente e smetto
solo dopo aver attraversato l'isola tiberina quando, ancora con la
bocca piena, devo pagare la guida per la visita successiva.
Ci
devo tornare, per forza.
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