Usciti dal Pozzo di San Patrizio siamo ancora nei pressi del parcheggio. In quel momento mi viene un'idea: per vedere una delle cose che fanno parte della Carta Unica ci vuole la macchina. Decidiamo di andarci subito così poi non la toccheremo più per tutto il resto del soggiorno.
In pochi minuti siamo alla Necropoli del Crocifisso che sorge poco sotto lo sperone di Orvieto. In realtà non era molto lontano e ci si poteva anche andare a piedi, però l'unica strada che vi arriva non è molto consigliabile a piedi.
Alla necropoli c'è anche un piccolissimo museo, ma al nostro arrivo ci sono già dentro due persone, il massimo consentito per limiti Covid, così decidiamo di vedere prima l’esterno.
Del resto gli etruschi si facevano costruire le tombe a forma di casa, soprattutto l'interno che scolpivano come se avesse un tetto di legno. Poi arredavano con dei letti di pietra su cui riponevano i morti. La maggior parte delle necropoli da noi visitate erano scavate nella roccia, mentre qui le tombe sono state proprio costruite. Solo a Cerveteri abbiamo visto quartieri simili.
La forma della casetta si ritrova anche quando si entra nelle tombe, si vede chiaramente la volta a spiovente.
Altra particolarità di questo sito sono dei cippi funerari che spuntano un po’ dappertutto, e soprattutto le iscrizioni in etrusco proprio sugli stipiti delle tombe che indicavano chi vi era sepolto.
La necropoli ovviamente è stata più volte depredata. Inoltre gli scavi archeologici nel 19° secolo non furono eseguiti proprio ad opera d'arte, difatti la maggior parte dei reperti sono sparsi nei vari musei d'Europa e America.
Le tombe che vediamo oggi sono solo una piccola parte, il resto giace ancora sotto la terra che nei secoli ha ricoperto il sito facendolo dimenticare agli abitanti di Orvieto.
Vorrei provare a cercare meglio se si intravedono altre tombe. L'erba alta ci rallenta, un improvviso calo di temperatura e vento che si alza ci sospingono vigorosamente verso l'uscita. Il segnale che il tempo sta cambiando è evidente, così anche noi, dopo aver visto velocemente il museo, cambiamo meta e torniamo a Orvieto.
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