mercoledì 19 maggio 2021

Corchiano

Ormai ci stiamo appassionando a scoprire nuovi posti dimenticati di cui non si sa molto, ma soprattutto poco frequentati dalle masse.

Per non perderci troppo il gusto della scoperta e la sorpresa, prima di andarci non indaghiamo mai a fondo sui luoghi scelti. Però quando ci siamo, cerchiamo di vedere il più possibile.

Finora ci è andata bene, vediamo se anche oggi a Corchiano saremo fortunati.

Il piccolo paesino sorge su uno sperone come Blera, forse è un po’ più piccolo. Anch'esso circondato da testimonianze etrusche.

Parcheggiamo vicino al cimitero e prendiamo la strada asfaltata che ci porta fuori, verso la chiesa di Santa Maria del Soccorso. È chiusa, per cui ci infiliamo subito sul sentiero che segue il torrente.

Al contrario delle gole del Biedano, c’è molta più sporcizia ed è un vero peccato perché il posto sarebbe bello. Dopo circa mezz’ora arriviamo alla prima via cava che faremo in salita. Come sempre è molto bello percorrere queste antiche vie scavate dagli etruschi nel tufo, purtroppo sono brevi tratti. Ridiscendiamo. 
Stavolta prima di uscirne noto una scritta in alto a sinistra. Pare che sia il nome in etrusco di chi ha fatto scavare questa via.
Tornati al torrente attraversiamo il ponticello e troviamo subito delle piccole grotte che dovrebbero essere antiche case rupestri. Ora sembrano più rimesse o stalle.
Non ci perdiamo molto così andiamo verso la chiesa di Sant’Egidio, passando però da un’altra via cava, questa volta spettacolare.

Altissime pareti ci guardano dall’alto mentre camminiamo in questa penombra verde e marrone.

Su entrambi i lati ci sono diverse aperture che non saprei valutare se recenti o meno. Sicuramente la maggior parte sono state utilizzate fino a qualche anno fa perché all'interno si possono vedere i segni di abbandono dell'uomo contemporaneo. Alcune hanno anche la luce elettrica, probabilmente erano diventate cantine o magazzini. Considerando la bellezza del luogo, è un peccato vederlo in qualche modo profanato.

C'è perfino una scala che porta ad una chiesetta scavata nella roccia, ovviamente chiusa. Giunti in cima, sbuchiamo dove c'è Sant'Egidio, quindi ridiscendiamo verso il torrente. Stavolta rimaniamo sul lato sinistro del corso d’acqua e proseguiamo la camminata alla base di Corchiano, risaliamo verso delle scale che portano ad alcune abitazioni rupestri.

Sempre sotto il paese, ci sono diverse grotte o abitazioni rupestri, ma sono recintate. Essendo la prima volta che veniamo qui, non ci soffermiamo troppo. Preferiamo proseguire in un giro esplorativo e dirigerci verso l'ultima via cava.

Il percorso è facile e tranquillo, quasi per famiglie, anche se percorrendo i resti di una piccola via cava, questa volta in piano, incuriosito dalle sporadiche tombe che compaiono qua e là, mi arrampico su uno spiazzo che potrebbe nascondere qualcosa di interessante da scoprire. Purtroppo niente tombe, grotte o case rupestri, però mentre ridiscendo noto qualcosa con la coda dell'occhio che si muove, o meglio, striscia.

Un serpente! Faccio finta di niente, ma vedo che mi segue mentre scendo verso il sentiero.

Essendo vicini ad un corso d'acqua penso subito ad una biscia. A casa mia (L'Oca di Trevi), ce n'erano tante, però la pelle sembra diversa... è una vipera?

Mi fermo un attimo per cercare di inquadrarla meglio e questa mi si avvicina, così me ne vado e la indico a Cassandra. Il serpente mi ha seguito tenendosi a distanza, poi cerca riparo tra le foglie e sotto un alberello caduto.

Sembra troppo aggressivo per essere una vipera. Scopriremo solo più tardi che non lo era. Non si trattava nemmeno di una biscia, bensì di un Biacco, serpente non velenoso, molto aggressivo e veloce.

Quando il servizio fotografico che scatto diventa troppo fastidioso, il Biacco ce lo fa capire. Togliamo il disturbo.

Nonostante questa parentesi faunistica, camminando in questa zona, rimane sempre un retrogusto amaro per come il torrente è sporco, così come il sentiero. Peccato. Sebbene sia un primo giro esplorativo dei dintorni di Corchiano, penso che senza la sporcizia potrebbe essere molto meglio.

Arriviamo al bivio del sentiero dove un rilevante accatastamento di immondizia è stato lasciato alla base del ponticello che attraversa il torrente. Lo seguiamo per salire nell'ultima via cava, anche questa molto alta e scenografica per i curvoni che ha, cosa che finora non avevamo ancora visto nelle nostre esplorazioni. La via è bella e molto breve. Torniamo al ponte. Invitati a proseguire dalle tombe scavate che si affacciano sul sentiero, andiamo a vedere dove porta il sentiero.

Non andremo molto lontano. Poco più avanti il percorso sembra spegnersi nel bosco e, considerando anche l'orario, decidiamo di tornare a casa. Personalmente non sono rimasto molto soddisfatto da questo giro.

Devo ammettere che siamo venuti qui per la prima volta senza sapere praticamente nulla, se non che era un luogo molto gettonato dagli esploratori della domenica come noi. Credo ci sia molto altro da scoprire, per cui è sempre possibile che ci torneremo.

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