Ormai ci stiamo appassionando a scoprire nuovi posti dimenticati di cui
non si sa molto, ma soprattutto poco frequentati dalle masse.
Per non perderci troppo il gusto della scoperta e la sorpresa, prima di
andarci non indaghiamo mai a fondo sui luoghi scelti. Però quando ci siamo,
cerchiamo di vedere il più possibile.
Finora ci è andata bene, vediamo se anche oggi a Corchiano saremo
fortunati.
Il piccolo paesino sorge su uno sperone come Blera, forse è un po’ più
piccolo. Anch'esso circondato da testimonianze etrusche.
Parcheggiamo vicino al cimitero e prendiamo la strada asfaltata che ci
porta fuori, verso la chiesa di Santa Maria del Soccorso. È chiusa, per cui ci
infiliamo subito sul sentiero che segue il torrente.
Al contrario delle gole del Biedano, c’è molta più sporcizia ed è un
vero peccato perché il posto sarebbe bello. Dopo circa mezz’ora arriviamo alla
prima via cava che faremo in salita. Come sempre è molto bello percorrere
queste antiche vie scavate dagli etruschi nel tufo, purtroppo sono brevi
tratti. Ridiscendiamo. Stavolta prima di uscirne noto una scritta in alto a
sinistra. Pare che sia il nome in etrusco di chi ha fatto scavare questa via. Tornati al torrente attraversiamo il ponticello e troviamo subito delle
piccole grotte che dovrebbero essere antiche case rupestri. Ora sembrano più
rimesse o stalle.
Non ci perdiamo molto così andiamo verso la chiesa di Sant’Egidio,
passando però da un’altra via cava, questa volta spettacolare.
Altissime pareti
ci guardano dall’alto mentre camminiamo in questa penombra verde e marrone. Su entrambi i lati ci sono diverse aperture che non saprei valutare se
recenti o meno. Sicuramente la maggior parte sono state utilizzate fino a
qualche anno fa perché all'interno si possono vedere i segni di abbandono
dell'uomo contemporaneo. Alcune hanno anche la luce elettrica, probabilmente
erano diventate cantine o magazzini. Considerando la bellezza del luogo, è un
peccato vederlo in qualche modo profanato.
C'è perfino una scala che porta ad una chiesetta scavata nella roccia,
ovviamente chiusa. Giunti in cima, sbuchiamo dove c'è Sant'Egidio, quindi
ridiscendiamo verso il torrente. Stavolta rimaniamo sul lato sinistro del corso
d’acqua e proseguiamo la camminata alla base di Corchiano, risaliamo verso
delle scale che portano ad alcune abitazioni rupestri.
Sempre sotto il paese, ci sono diverse grotte o abitazioni rupestri, ma
sono recintate. Essendo la prima volta che veniamo qui, non ci soffermiamo
troppo. Preferiamo proseguire in un giro esplorativo e dirigerci verso l'ultima
via cava.
Il percorso è facile e tranquillo, quasi per famiglie, anche se
percorrendo i resti di una piccola via cava, questa volta in piano, incuriosito
dalle sporadiche tombe che compaiono qua e là, mi arrampico su uno spiazzo che
potrebbe nascondere qualcosa di interessante da scoprire. Purtroppo niente
tombe, grotte o case rupestri, però mentre ridiscendo noto qualcosa con la coda
dell'occhio che si muove, o meglio, striscia.
Un serpente! Faccio finta di niente, ma vedo che mi segue mentre scendo
verso il sentiero.
Essendo vicini ad un corso d'acqua penso subito ad una biscia. A casa
mia (L'Oca di Trevi), ce n'erano tante, però la pelle sembra diversa... è una
vipera?
Mi fermo un attimo per cercare di inquadrarla meglio e questa mi si
avvicina, così me ne vado e la indico a Cassandra. Il serpente mi ha seguito
tenendosi a distanza, poi cerca riparo tra le foglie e sotto un alberello
caduto.
Sembra troppo aggressivo per essere una vipera. Scopriremo solo più
tardi che non lo era. Non si trattava nemmeno di una biscia, bensì di un
Biacco, serpente non velenoso, molto aggressivo e veloce.
Quando il servizio fotografico che scatto diventa troppo fastidioso, il
Biacco ce lo fa capire. Togliamo il disturbo.
Nonostante questa parentesi faunistica, camminando in questa zona, rimane
sempre un retrogusto amaro per come il torrente è sporco, così come il
sentiero. Peccato. Sebbene sia un primo giro esplorativo dei dintorni di
Corchiano, penso che senza la sporcizia potrebbe essere molto meglio.
Arriviamo al bivio del sentiero dove un rilevante accatastamento di
immondizia è stato lasciato alla base del ponticello che attraversa il
torrente. Lo seguiamo per salire nell'ultima via cava, anche questa molto alta
e scenografica per i curvoni che ha, cosa che finora non avevamo ancora visto
nelle nostre esplorazioni. La via è bella e molto breve. Torniamo al ponte. Invitati
a proseguire dalle tombe scavate che si affacciano sul sentiero, andiamo a
vedere dove porta il sentiero.
Non andremo molto lontano. Poco più avanti il percorso sembra spegnersi
nel bosco e, considerando anche l'orario, decidiamo di tornare a casa. Personalmente non sono rimasto molto soddisfatto da
questo giro.
Devo ammettere che siamo venuti qui per la prima volta senza
sapere praticamente nulla, se non che era un luogo molto gettonato dagli
esploratori della domenica come noi. Credo ci sia molto altro da scoprire, per
cui è sempre possibile che ci torneremo.
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