venerdì 21 marzo 2025

Maratona di Roma 2025

 

Ma perché fai ancora la maratona di Roma? Quante volte l'hai già fatta? Non ti sei rotto i maroni?

Come fare a dare una risposta così semplice, e allo stesso tempo così complicata?

Fatto insindacabile è che ogni maratona è diversa dalle precedenti. Se così non fosse, non perderei il sonno ogni notte prima degli esami. Farei sempre lo stesso tempo, rivivrei sempre le stesse situazioni e sensazioni, che, per quanto belle e favorevoli, alla lunga diventerebbero noiose e ripetitive. 

Se però fosse l'opposto? Invece di rivivere una brutta esperienza, al secondo o al terzo tentativo cercherei di trovare nuovi modi per renderla migliore e divertente, quindi diversa, un po' come Bill Murray in quel vecchio film "Ricomincio da capo", che per inciso, ho visto tante volte... Ma non è questa la risposta.

Forse lo faccio perché mi diverto. Se ogni maratona è diversa scatta sempre quell'idea, quella speranza che la prossima sarà migliore, magari perfino più divertente. È il senso della parola stessa: diverso = divertente.

Va da sé che anche quest'anno, per l'ultima volta, la sesta, farò la maratona di Roma.

Tanto per cambiare, anche le premesse di oggi non sono buone: non ho dormito e i giorni precedenti ha fatto molto caldo.

Esco con largo anticipo e fa freddo. Più freddo è, meglio per me. Decido di vestirmi più pesante degli amici con cui mi ritrovo: Vincenzo, Luca, Dario e Simone. Al massimo mi spoglio durante la gara.

Con noi doveva esserci anche Marco, ma l'ultimo bollettino annuncia che è ancora in viaggio per il Circo Massimo quando alle 7,30 i camion del deposito borse chiudono... Se non si sbriga temo che non lo facciano nemmeno partire...

Alla partenza fa sempre freschino. Non appena aprono le gabbie stabilizzo la mia temperatura. Ben presto rimaniamo solo io e Luca, con cui ho condiviso qualche allenamento, a volte assieme a Norma, per arrivare a questa gara preparati. 

C'è moltissima gente a correre e vedere la gara: Giuseppe, immancabile sostenitore di ogni maratona, è il primo che incrociamo, proprio al Circo Massimo.

Dopo solo pochi chilometri mi fermo un attimo per esigenze non procrastinabili. Luca se ne va ma sono ancora fresco e con una bella accelerata lo riprendo, prima però mi imbatto in Marco.

Ma da 'ndo cavolo è uscito? Da 'na siepe?

Fatto sta se prima eravamo in due a ballare l'alligalli, ora siamo in tre. 

Mi piace anche perché a San Paolo ci aspetta un mio amico. Massimiliano vuole provare l'ebrezza di fare un pezzo di maratona aiutandoci moralmente per una parte del percorso. Con lui mi sono allenato per anni facendo intere preparazioni assieme. Vedendo la sua passione per la corsa ho sempre cercato di convincerlo a iscriversi a qualche maratona, senza mai riuscirci... Stavolta ha deciso da solo di "sperimentare".

Peccato a San Paolo non lo troviamo. Del resto è famoso per non svegliarsi la mattina presto per uscire a correre. Va be’, rimaniamo in tre a ballare l'alligalli.

Al decimo chilometro l'appuntamento fisso con gli amici del ristoro dei Road Runner: memore dell'anno scorso che hanno incitato solo Norma, quest'anno mi presento con Luca! Così se sbagliano persona da incitare, comunque ci azzeccano!

Si va avanti con calma in questa prima fase. Mi ero prefissato di vedere come andava al 15esimo chilometro. Per ora non sembra andare male.

Al 14esimo ritroviamo Giuseppe e al 16esimo e rotti c'è Luciano che ci saluta e fotografa.

A San Pietro inizio a notare dei cambiamenti significativi nel percorso, non mi dispiacciono affatto. Inoltre mi rendo conto ci sono ristori ovunque. Non so quanti fossero, sicuramente tantissimi, roba che alcuni si potevano tranquillamente saltare. 

Stiamo per arrivare alla metà del percorso. Al ventesimo si materializza dal nulla Massimiliano.

Ma stamo alla maratona o a Hogwartz?

Dice sta correndo da San Paolo per cercarci e trovandoci solo ora...

Bene, a questo punto posso dire: se prima eravamo in tre a ballare l'alligalli, ora siamo quattr....

Filippo!!!

Con un altro trucco di magia è apparso Filippo direttamente da Reggio Calabria!

Adesso siamo in cinque a ballare l'alligalli!

Bel gruppo dai, più si è meglio è. Mancherebbe solo Vincenzo ma gli hanno sbagliato griglia di partenza...

Sfortunatamente Filippo lo perdiamo dopo qualche chilometro, non so di preciso dove.

Come sempre passiamo da Prati e anche quest'anno c'è la variante del Foro italico. La porta da cui siamo usciti l'anno scorso è chiusa. Rimaniamo a correre tra i campi da tennis fino a fare il giro attorno allo Stadio dei Marmi!

Fantastico.

Luca e Massimiliano sono qualche metro più avanti, io forse sto accusando i primi segni di cedimento...

Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere.

E infatti inizia a piovere ed è la mia salvezza: la temperatura si abbassa e mi riprendo, soprattutto perché mentre attraverso il Ponte dello Stadio so che anche quest'anno non ci sarà la fatidica salita della moschea.

Bello quest'anno, mi sto divertendo.

Attraversiamo il Villaggio Olimpico e sul lungo Tevere incrociamo Norma che si sta scaldando per la “cugina simpatica della maratona” (parole sue).

Ha smesso di piovere da un pezzo, è uscito pure il sole, il mio acerrimo nemico, la mia criptonite...

Come se non bastasse, incrociamo i Monatti: due balordi incappucciati che camminano a fianco della gara lanciando maledizioni e scoraggiamenti:

Nun gl'ja fate!!

Luca gli risponde energicamente con la stessa moneta verbale.

Sono talmente uguali ai Monatti che quando camminano sembra che in mano abbiano una campana per segnalare il loro passaggio.

LiMonattiloro!

Per me è il momento peggiore, fa caldo. Quasi non vedo Luciano e anche Luciano quasi non vede me, alla fine ci salutiamo.

Ci infiliamo nel centro, con le viuzze strette e i turisti che cercano di farsi investire, sia fisicamente che a parolacce.

Piazza del Popolo è lo spartiacque di Luca. Mancano solo cinque chilometri ed esserci arrivato così lo galvanizza:

"Daje che mancano solo 5 chilometri! È solo un 5000 di Spartaco! Checcevò?"

È bello carico e io faccio fatica a stargli dietro, a lui e Massimiliano che ancora non si è staccato.

Su via del Babbuino il percorso si restringe molto e vengo ingarbugliato da un gruppo che va decisamente più piano. Qui perdo definitivamente i miei amici, rimanendo da solo a ballare l'alligalli. 

Di lì a poco Massimiliano si staccherà, Luca è lanciato verso il traguardo, non c'è da preoccuparsi per lui. Adesso devo pensare a portare a casa questa maratona. 

Appena riesco a trovare un po' d'ombra recupero le forze per scattare. Gli ultimi quattro chilometri li faccio ad un passo che non pensavo di poter tenere. Nonostante la mia velocità non riesco a riprenderli. 

Arrivo da solo a Piazza Venezia, salita non bella a quel punto della gara. Scendo verso la Bocca della Verità, giro a sinistra su una salita ancora meno bella essendo al 42esimo chilometro...

Ecco il Circo Massimo! È fatta! È andata anche questa!

Luca è lì ad aspettarmi, è arrivato un minuto prima di me e ha fatto il suo personale! Fantastico.

Io non l'ho fatto ma per come mi sono divertito durante la gara sono molto molto contento.

Massimiliano alla fine ho scoperto che si è fatto 40 chilometri! Senza preparazione, senza ristori, senza gel! In pratica hanno dovuto sparargli per farlo smettere di correre ed ora è fomentatissimo. Dice che si iscriverà a qualche società, farà la visita medica e dovremo fare altre maratone assieme...









E pensare che non volevo farne più di maratone...