Come fare a dare una risposta così
semplice, e allo stesso tempo così complicata?
Fatto insindacabile è che ogni maratona è
diversa dalle precedenti. Se così non fosse, non perderei il sonno ogni notte
prima degli esami. Farei sempre lo stesso tempo, rivivrei sempre le stesse
situazioni e sensazioni, che, per quanto belle e favorevoli, alla lunga
diventerebbero noiose e ripetitive.
Se però fosse l'opposto? Invece di
rivivere una brutta esperienza, al secondo o al terzo tentativo cercherei di
trovare nuovi modi per renderla migliore e divertente, quindi diversa, un po'
come Bill Murray in quel vecchio film "Ricomincio da capo", che per
inciso, ho visto tante volte... Ma non è questa la risposta.
Forse lo faccio perché mi diverto. Se ogni
maratona è diversa scatta sempre quell'idea, quella speranza che la prossima
sarà migliore, magari perfino più divertente. È il senso della parola stessa:
diverso = divertente.
Va da sé che anche quest'anno, per
l'ultima volta, la sesta, farò la maratona di Roma.
Tanto per cambiare, anche le premesse di
oggi non sono buone: non ho dormito e i giorni precedenti ha fatto molto caldo.
Esco con largo anticipo e fa freddo. Più
freddo è, meglio per me. Decido di vestirmi più pesante degli amici con cui mi
ritrovo: Vincenzo, Luca, Dario e Simone. Al massimo mi spoglio durante la gara.
Con noi doveva esserci anche Marco, ma
l'ultimo bollettino annuncia che è ancora in viaggio per il Circo Massimo
quando alle 7,30 i camion del deposito borse chiudono... Se non si sbriga temo
che non lo facciano nemmeno partire...
Alla partenza fa sempre freschino. Non
appena aprono le gabbie stabilizzo la mia temperatura. Ben presto rimaniamo
solo io e Luca, con cui ho condiviso qualche allenamento, a volte assieme a
Norma, per arrivare a questa gara preparati.
C'è moltissima gente a correre e vedere la
gara: Giuseppe, immancabile sostenitore di ogni maratona, è il primo che
incrociamo, proprio al Circo Massimo.
Dopo solo pochi chilometri mi fermo un
attimo per esigenze non procrastinabili. Luca se ne va ma sono ancora fresco e
con una bella accelerata lo riprendo, prima però mi imbatto in Marco.
Ma da 'ndo cavolo è uscito? Da 'na siepe?
Fatto sta se prima eravamo in due a
ballare l'alligalli, ora siamo in tre.
Peccato a San Paolo non lo troviamo. Del
resto è famoso per non svegliarsi la mattina presto per uscire a correre. Va
be’, rimaniamo in tre a ballare l'alligalli.
Al decimo chilometro l'appuntamento fisso
con gli amici del ristoro dei Road Runner: memore dell'anno scorso che hanno
incitato solo Norma, quest'anno mi presento con Luca! Così se sbagliano persona
da incitare, comunque ci azzeccano!
Si va avanti con calma in questa prima
fase. Mi ero prefissato di vedere come andava al 15esimo chilometro. Per ora
non sembra andare male.
Al 14esimo ritroviamo Giuseppe e al
16esimo e rotti c'è Luciano che ci saluta e fotografa.
A San Pietro inizio a notare dei
cambiamenti significativi nel percorso, non mi dispiacciono affatto. Inoltre mi
rendo conto ci sono ristori ovunque. Non so quanti fossero, sicuramente
tantissimi, roba che alcuni si potevano tranquillamente saltare.
Stiamo per arrivare alla metà del
percorso. Al ventesimo si materializza dal nulla Massimiliano.
Ma stamo alla maratona o a Hogwartz?
Dice sta correndo da San Paolo per
cercarci e trovandoci solo ora...
Bene, a questo punto posso dire: se prima
eravamo in tre a ballare l'alligalli, ora siamo quattr....
Filippo!!!
Con un altro trucco di magia è apparso
Filippo direttamente da Reggio Calabria!
Bel gruppo dai, più si è meglio è.
Mancherebbe solo Vincenzo ma gli hanno sbagliato griglia di partenza...
Sfortunatamente Filippo lo perdiamo dopo
qualche chilometro, non so di preciso dove.
Come sempre passiamo da Prati e anche
quest'anno c'è la variante del Foro italico. La porta da cui siamo usciti
l'anno scorso è chiusa. Rimaniamo a correre tra i campi da tennis fino a fare
il giro attorno allo Stadio dei Marmi!
Fantastico.
Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere.
E infatti inizia a piovere ed è la mia
salvezza: la temperatura si abbassa e mi riprendo, soprattutto perché mentre
attraverso il Ponte dello Stadio so che anche quest'anno non ci sarà la
fatidica salita della moschea.
Bello quest'anno, mi sto divertendo.
Attraversiamo il Villaggio Olimpico e sul
lungo Tevere incrociamo Norma che si sta scaldando per la “cugina simpatica
della maratona” (parole sue).
Ha smesso di piovere da un pezzo, è uscito
pure il sole, il mio acerrimo nemico, la mia criptonite...
Come se non bastasse, incrociamo i
Monatti: due balordi incappucciati che camminano a fianco della gara lanciando
maledizioni e scoraggiamenti:
Nun gl'ja fate!!
Luca gli risponde energicamente con la
stessa moneta verbale.
Sono talmente uguali ai Monatti che quando
camminano sembra che in mano abbiano una campana per segnalare il loro
passaggio.
LiMonattiloro!
Per me è il momento peggiore, fa caldo.
Quasi non vedo Luciano e anche Luciano quasi non vede me, alla fine ci
salutiamo.
Ci infiliamo nel centro, con le viuzze
strette e i turisti che cercano di farsi investire, sia fisicamente che a
parolacce.
Piazza del Popolo è lo spartiacque di
Luca. Mancano solo cinque chilometri ed esserci arrivato così lo galvanizza:
"Daje che mancano solo 5 chilometri!
È solo un 5000 di Spartaco! Checcevò?"
È bello carico e io faccio fatica a
stargli dietro, a lui e Massimiliano che ancora non si è staccato.
Su via del Babbuino il percorso si restringe molto e vengo ingarbugliato da un gruppo che va decisamente più piano. Qui perdo definitivamente i miei amici, rimanendo da solo a ballare l'alligalli.
Di lì a poco Massimiliano si staccherà, Luca è lanciato verso il traguardo, non c'è da preoccuparsi per lui. Adesso devo pensare a portare a casa questa maratona.
Appena riesco a trovare un po' d'ombra
recupero le forze per scattare. Gli ultimi quattro chilometri li faccio ad un
passo che non pensavo di poter tenere. Nonostante la mia velocità non riesco a
riprenderli.
Arrivo da solo a Piazza Venezia, salita
non bella a quel punto della gara. Scendo verso la Bocca della Verità, giro a
sinistra su una salita ancora meno bella essendo al 42esimo chilometro...
Ecco il Circo Massimo! È fatta! È andata
anche questa!
Luca è lì ad aspettarmi, è arrivato un
minuto prima di me e ha fatto il suo personale! Fantastico.
Io non l'ho fatto ma per come mi sono
divertito durante la gara sono molto molto contento.
Massimiliano alla fine ho scoperto che si
è fatto 40 chilometri! Senza preparazione, senza ristori, senza gel! In pratica
hanno dovuto sparargli per farlo smettere di correre ed ora è fomentatissimo.
Dice che si iscriverà a qualche società, farà la visita medica e dovremo fare
altre maratone assieme...
E pensare che non volevo farne più di
maratone...

.jpeg)
.jpeg)
.jpeg)
.jpeg)

.jpeg)
.jpeg)
.jpeg)
.jpeg)
.jpeg)